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Il nostro pianeta, il nostro futuro

Lo sapevi?

Lo sapevi?

Scegli una scheda per saperne di più sui cambiamenti climatici e vedere cosa puoi fare!

Prevenendo le alluvioni possiamo salvare vite umane e risparmiare denaro: per ogni euro speso a favore della protezione contro le inondazioni potremmo risparmiare sei euro in riparazioni!

Nel 1991, la Danimarca ha installato il primo parco eolico offshore al mondo, «Vindeby», dotato di 11 turbine eoliche.

Le energie rinnovabili attualmente forniscono quasi un terzo di tutta l’elettricità mondiale.

Nel 2021 l’UE ha generato una maggiore quantità di elettricità dalle fonti rinnovabili (38 %) rispetto ai combustibili fossili (35 %).

Ogni anno viene abbattuta un’area di foresta tropicale equivalente più o meno alle dimensioni della Grecia.

L’impronta di carbonio media di un europeo è pari a circa 7 tonnellate di CO2 l’anno.

Oltre il 90 % degli europei ritiene che il cambiamento climatico sia un problema grave. Cosa ne pensano i tuoi connazionali? Scoprilo qui

Quasi tutti i paesi del mondo sono membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: in tutto sono 197, compresi tutti gli Stati membri dell’UE e l’UE come organizzazione.

La città di Venezia è sprofondata di oltre 20 cm nel XX secolo.

L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite stima che ben 71 dei circa 100 tipi di colture che forniscono il 90 % del cibo a livello mondiale siano impollinati dalle api!

Soltanto il 2,5 % dell’acqua che si trova sulla Terra è dolce. Di questa, oltre i due terzi si trovano nei ghiacciai e nelle calotte polari. Ecco un buon motivo per non sprecare l’acqua!

Secondo gli scienziati, l’acidificazione degli oceani è più rapida adesso che negli ultimi 300 milioni di anni.

Gli oceani assorbono circa 4 kg di CO2 per persona al giorno.

Tra il 1900 e il 2015, si sono verificati oltre 30 000 disastri naturali in tutto il mondo che hanno provocato danni stimati attorno ai 6 trilioni di euro.

I suoli ospitano oltre un quarto di tutte le specie viventi della Terra.

Sapevi che l’Unione europea ha un suo programma satellitare per l’osservazione della Terra? È denominato Copernicus e rappresenta il sistema più avanzato al mondo per il monitoraggio del pianeta. Copernicus prevede sei famiglie di satelliti, chiamate «Sentinel» che forniscono immagini ad alta risoluzione della terra e del mare. Queste immagini possono essere utilizzate da tutti, gratuitamente, per molti scopi tra cui il monitoraggio dei cambiamenti a livello climatico e ambientale.

Senza l’effetto serra, la temperatura media sulla Terra sarebbe piuttosto bassa, ovvero -18 °C (invece dei piacevoli 15 °C odierni)… un po’ pochi per la sopravvivenza delle piante e degli animali, uomo compreso!

Le emissioni di gas a effetto serra dell’UE sono state ridotte del 23 % tra il 1990 e il 2018.

Un terzo degli investimenti del piano per la ripresa NextGenerationEU dell’UE e il budget di 7 anni dell’UE finanzieranno il Green Deal europeo. Sono 600 miliardi di euro!

Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici e l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore hanno ricevuto il premio Nobel per la pace nel 2007 per il loro impegno in materia di cambiamento climatico.

Nel 2018, l’UE è stata responsabile di meno del 10 % delle emissioni globali di CO2, contro il 30 % della Cina e il 14 % degli Stati Uniti.

L’UE punta a ridurre le emissioni dei trasporti di almeno il 90 % entro il 2050.

L’olio di cottura esausto, le bucce della frutta e gli scarti della verdura possono essere convertiti in carburante.

Oltre 4,5 milioni di persone lavorano a tempo pieno nel settore verde dell’UE. Settore verde: lavori connessi alla tutela e conservazione dell’ambiente, ad esempio nella gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, nel riciclaggio e nelle energie rinnovabili.

Entro la fine del 2020, tutti i nuovi edifici dell’UE saranno a emissioni di carbonio quasi zero.

Le città ricoprono solo il 2 % circa della superficie terrestre, ma ospitano oltre metà della popolazione mondiale.

Il consumo di energia degli edifici di nuova costruzione corrisponde in media a circa un terzo rispetto a quello degli edifici costruiti prima del 2005.

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